Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 9 - Settembre 2024

Scuola: esperienze e progetti

  • Scritto da Mirko Cario e Claudia Bernabucci
  • Categoria: Esperienze a scuola

ABC...DIAMO: l'esperienza di un laboratorio metafonologico

laboratorio metafonologicoL'apprendimento della lettura è un processo che inizia a partire dai 3, 4 anni di vita, ancora prima che il bambino venga esposto a un sistema formale di istruzione. La ricerca scientifica sull'argomento mostra come le strutture neurofunzionali deputate all'apprendimento della letto-scrittura siano presenti già dalla nascita (Deahene, 2004). Risulta pertanto fondamentale favorire, fin dalle prime fasi di scolarizzazione, lo sviluppo delle abilità necessarie all'apprendimento della lettura e della scrittura, che verranno poi formalizzate in seguito. Uno dei requisiti necessari per l'apprendimento della lingua scritta è la competenza metafonologica, che può essere definita come la capacità di analizzare il linguaggio parlato nelle sue componenti sonore, operando adeguate trasformazioni su di esse (Bortolini, 1995).

Considerando che la lingua italiana è una lingua trasparente, con una generale corrispondenza suono-segno, l'analisi dei suoni che compongono la parola risulta necessaria per imparare a leggere e a scrivere. Saper dividere le parole in sillabe, riconoscere le rime, individuare parole che iniziano o finiscono con la stessa sillaba, sostituire sillabe all'interno di parole, fare lo spelling, fondere fonemi isolati, sono tutte operazioni che necessitano della capacità di saper analizzare i suoni che compongono la lingua.

Il modello teorico di Morais (1991) suddivide la consapevolezza metafonologica in due componenti: consapevolezza globale e consapevolezza analitica. La consapevolezza globale riguarda le operazioni metafonologiche relative alle seguenti capacità: discriminazione uditiva di coppie minime, riconoscimento di rime, riconoscimento di sillabe in parole diverse, segmentazione sillabica e sintesi sillabica. La consapevolezza analitica riguarda invece le operazioni che coinvolgono i fonemi: sintesi e segmentazione fonemica, delezione sillabica e consonantica, inversione di iniziali (spoonerismo), ricognizione di rime e produzione di rime.
La consapevolezza globale si riferisce quindi ai bambini in età prescolare. I bambini sviluppano la conoscenza delle sillabe spontaneamente molto prima dei fonemi, in quanto queste sono marcate acusticamente e non è quindi necessaria un'istruzione formale per riconoscerle adeguatamente (Martino, 2003).
Seguendo questo modello evolutivo abbiamo deciso di strutturare il nostro laboratorio metafonologico “Abc...diamo” partendo proprio dalla metafonologia globale, con l'obiettivo di accompagnare i bambini durante l'intero anno scolastico a partire da ottobre 2015.

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  • Scritto da Matteo Faberi, Fulvia Bertella
  • Categoria: Esperienze a scuola

Alla scoperta del proprio corpo, sensazioni ed emozioni. Un’esperienza nella scuola primaria

emozioniL’articolo presenta un’esperienza vissuta in una piccola scuola primaria, frequentata da 22 ragazzi. Si è voluto rispondere ad alcune esigenze educative presentate dalle insegnanti, attraverso un percorso psicopedagogico che aiutasse i ragazzi ad approfondire, anche grazie all’uso degli esercizi del Training Autogeno di base, la conoscenza ed espressione di sé, del proprio corpo, delle proprie sensazioni ed emozioni. Si è lavorato molto sul potenziamento dell’autostima e dell’autoaffermazione. I risultati del percorso, oltre che attraverso l’osservazione, sono stati monitorati con la somministrazione del WarteggZeichen test.

 

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Un itinerario didattico alla scoperta delle emozioni

emozioni-bambiniL'esortazione incisa sulla porta del tempio di Apollo a Delfi “Conosci te stesso” ha ricordato nei secoli la necessità di canalizzare in modo positivo le proprie energie e potenzialità. Negli ultimi anni l'attenzione alla vita emotiva ha ricevuto nuove motivazioni dalla psicologia. Goleman (1996) ha divulgato il concetto di “intelligenza emotiva”, definita come “la capacità tipicamente umana di riconoscere i sentimenti personali e quelli degli altri, di auto motivarsi per gestirli positivamente tanto interiormente, quanto nelle relazioni esterne”. Gardner (1993), nell’ambito della sua teoria delle intelligenze multiple, ha elaborato la distinzione tra l’intelligenza interpersonale, che interviene nel comprendere il comportamento, le emozioni e le motivazioni degli altri, e quella intrapersonale, che ci aiuta invece a comprendere come siamo, cosa desideriamo e come cambiamo nel tempo.

In questo articolo si presenta un'esperienza nella scuola primaria che ha tentato di misurarsi con i seguenti interrogativi: le emozioni possono essere insegnate? In quale modo dei processi esterni all’individuo riescono a sollecitare le sue risorse e le sue competenze in questo ambito?

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Progetto “Nosce te ipsum”: conoscere i propri stili di apprendimento

“Ragazzi, non avete un buon metodo di studio!”. Quante volte lo abbiamo detto? Ma a questa affermazione deve seguire qualcos’altro, non può limitarsi ad una mera critica negativa. Se il metodo di studio degli studenti non è all’altezza della situazione bisognerà pur fare qualcosa per migliorarlo!

Ma è possibile migliorare il metodo di studio degli alunni? La risposta è sì. Il problema è come? Con l'esperienza che presentiamo in questo articolo cerchiamo di dare una risposta a questo interrogativo.

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