Gli studi sulla metacognizione dimostrano come la didattica metacognitiva sia in grado di stimolare la riflessione e la consapevolezza sui processi mentali del bambino, promuovendo un monitoraggio attento delle attività proposte, oltre che la condivisione di strategie e l'insegnamento reciproco tra pari (Cornoldi, De Beni e Gruppo MT, 2001). Per queste ragioni è stato progettato un intervento indirizzato sia ai bambini che ai docenti, partendo dall'ipotesi che un miglioramento delle abilità metacognitive possa incidere positivamente sul benessere scolastico generale.
Il Raspberry è un computer dalle ridottissime dimensioni che nasce con l’obiettivo di offrire al pubblico un dispositivo in grado di affiancare, alle tradizionali performances dei computer moderni, prestazioni discrete ad un costo contenuto. Soprattutto la presenza di una GPIO (general purpose input-output) consente l’interazione del dispositivo con il mondo reale, mediante la realizzazione di una pluralità di progetti, tutti differenti ed originali tra loro, che affascinano la comunità degli appassionati, come l'orologio parlante illustrato nella figura. Tra i valori educativi di questo approccio vi è quello di valorizzare gli oggetti, anche quando sono rotti o sembrano inutilzzabili.
Tutti i genitori dovrebbero vivere e condividere per almeno una giornata dentro la scuola dell’infanzia, sentirne gli odori, ascoltare i rumori, le voci, i suoni, guardare i bambini mentre sono assorti nelle attività, partecipare alla realizzazione di esperienze condivise. Da queste riflessioni prende avvio la proposta di regalare ai bambini della scuola dell’infanzia un percorso di gioco, di ascolto di storie, di creatività e libertà di esprimersi. Una mamma o un papà possono costruire e offrire ai bambini le proprie competenze, risorse, fantasie, scoprendo che la scuola dell’infanzia è una scuola a tutti gli effetti: aperta, partecipata e vissuta dalle famiglie, accogliente e disponibile al cambiamento. È la scuola del bambino e della bambina, titolari di specifiche prerogative, capaci di dialogo, di pensiero e di intuizione, di sentimenti e di fantasia, soggetti di diritti e co-costruttori della propria storia. Un luogo in cui sperimentare linguaggi nuovi e diversi codici interpretativi della realtà, in cui la dimensione cognitiva e corporea si fondono e si integrano con quella relazionale, in un equilibrato progetto di crescita; in cui si apprende attraverso il gioco, in cui sviluppare la capacità di guardare la realtà con tutti i sensi. Mettersi in gioco attraverso i sensi, significa aprirsi a nuovi e differenti punti di vista: una scuola da toccare, da guardare, da odorare, in cui muoversi verso gli Altri e verso il mondo, in cui si impara a vivere la realtà con tutti i sensi e in tutti i sensi. L’arte stessa è per sua natura sensoriale e corporea (sensazioni visive, acustiche, tattili, olfattive, percezione ed organizzazione dello spazio) e coinvolge emozioni e processi cognitivi. Essa è una modalità speciale di utilizzare linguaggi che esprimono profondi contenuti interni all’individuo. Partire dalle storie, dalle fantasie che esse sollecitano per arrivare ad esprimere se stessi attraverso il colore è ciò che la proposta si pone quale traguardo.
La scuola dell’infanzia si colloca all'inizio del percorso formativo di base, è la scuola dei bambini e delle bambine, fondata sull’accoglienza, il rispetto delle diversità, sul riconoscimento e la valorizzazione dei pensieri, delle idee, dei sentimenti e delle emozioni di ciascuno, sulla possibilità di organizzare spazi adeguati e tempi distesi in cui ogni alunno possa riconoscersi.