Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

Perché leggere

leggerePrendo in prestito alcune frasi di personaggi famosi per invitare, piccoli e grandi, alla lettura, un piacevole e ricco passatempo, uno spazio ideale che consente di crescere alla luce di nuove esperienze, per sentirsi, nello stesso tempo, protagonisti e spettatori della vita.Immergersi nelle pagine di un libro non alimenta solo la fantasia, le storie diventano specchi nei quali è possibile dare alla realtà un suo significato e al tempo la sua affascinante e misteriosa dimensione. Un viaggio di scoperta che si rinnova ogni volta per dare respiro alle parole, ai sentimenti, alle emozioni.

 

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In classe c'era un bambino che..

bambinoTra i banchi di scuola c'era lui. Occhietti vispi che interrogano, poche parole e la mente che vola per chissà quali luoghi...
E poi c'era un maestro che interrompeva questo volo chiedendogli di restare a terra. C'era una maestra che gli chiedeva di guardare in modo fisso la lavagna, di tenere lo sguardo fisso sul libro, di aprire bene le orecchie per immagazzinare tutte quelle strane parole, a volte così lontane dalla sua realtà.
E poi c'era quell'insegnante che gli metteva un 7, un 8, un 6 sulla pagella perché lui non rappresentava il SUO modello di studente. Era troppo distratto (ma in realtà lui pensava). Era troppo attivo (ma in realtà era semplicemente "vivo").
Beh...magari nemmeno lei o lui rappresentavano il modello di MAESTRO/MAESTRA che questo piccolo "diavoletto" avrebbe voluto eppure, di pagelle, di schede di valutazione, lui, non ne farà mai.... Peccato perché questa maestra, questo maestro non proveranno mai la forte emozione di volare e di essere felicemente "diversi" in un mondo così tristemente a volte normale....
E quando quel bambino crescerà non avrà mai tra i suoi ricordi, quello preziosissimo di un insegnante che ti accompagna in quel volo strettamente personale ed unico per ciascuno.

Sulla poesia a scuola

poesia a scuolaIn mezzo alla società pochi cenacoli di piccola lirica biografica, scaffali filiformi negli angoli delle librerie, case editrici in gran parte a pagamento. E poco altro. Non si legge poesia, non si vende. Però a scuola è viva e vegeta, anzi è al centro del sapere. Curioso paradosso, ma neanche troppo. Oramai leggiamo trame, le frasi dei libri devono essere trasparenti, ci dà fastidio il periodo lungo: la lettura è vedere, somiglia ai film. Non è più sentire, ascoltare, toccare. Degustare il vestito delle storie.

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  • Scritto da Matteo Di Pietrantonio
  • Categoria: La Bacheca dei Lettori
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L'educatore scolastico ai tempi del coronavirus: partecipa ad un'indagine

logoNella consapevolezza della necessità di avere una costante attenzione ai diritti di inclusione degli studenti con Bisogni Educativi Speciali, e in particolare di coloro che hanno una certificazione secondo la legge 104/1992, riteniamo importante in questo periodo di chiusura delle scuole, in cui occorre impegnarsi con nuovi metodi, strategie e strumenti educativi e didattici atti a mantenere una relazione formativa a distanza, interrogarsi su come l'educatore scolastico possa continuare a rappresentare una risorsa indispensabile.

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