Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

Sulla mia pelle

sulla mia pelleHo riflettuto a lungo se raccontare questo frammento di estate per molti versi normale se si può considerare la normalità uno stato di regime forzato e di attentato costante e pervasivo alla libertà individuale. Poi ho pensato che le parole hanno ancora il retrogusto di libertà e sincerità, espressione di idee e pensieri che nascono perchè siano raccolti, come fiori sconosciuti che sorprendono e possono trasmettere ancora messaggi di autenticità e verità.

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Il mix vaccinale dell'estate

imgL'estate avanza e, nonostante tutto, il caldo afoso rende tutto più irreale, la immota e persistente corsa al vaccino apre scenari singolari e atipici. Ci si inventa tutto pur di affrettare il passo per la vaccinazione di massa, la bonifica del territorio che assicura protezione e sicurezza. Pubblicità progresso (!?) che attira gli indecisi, open day per raccogliere più adesioni e consensi, tappe programmate di un invito all'estate liberatoria e priva di pericoli. Ma le varianti sono in agguato e allora non bisogna abbassare la guardia, urge obbedire a un dictat ormai diventato "virale". Anche il cocktail di vaccini può andare bene, anzi addirittura raccomandato....perchè in estate forse è più gradevole e tonificante.

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Il gregge e l'immunità

ci trattano da pecoreLa pandemia è diventata ormai una sorta di arca di Noè sulla quale tutti vorrebbero trovare lo spazio ideale per salvarsi dalle acque tumultuose di un diluvio annunciato. La parola vaccino sembra una password comune a tutti, un magico e unico mezzo di indagine e comprensione di tutti i mali del mondo, un percorso obbligato di rendenzione e salvezza. Le parole di questo tempo hanno trasformato la scienza in pane quotidiano da consumare ormai senza stimoli invitanti, messaggi di una informazione unidirezionale tesa a distribuire divieti e piccole libertà sotto l'insegna di camaleontiche trasformazioni che dipingono i confini di una precarietà ormai radicata e vissuta senza più stimoli ed emozioni.

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La cura dell'anima. Un pensiero a Franco Battiato

battiatoAd ognuno di noi è destinato un tempo reale, un percorso di vita terrena più o meno accidentato nel quale, nel bene e nel male, lasciamo una traccia: ricordi, parole non dette che il tempo restituisce sempre come àncore di approdo sulla terraferma. Lo spazio e il tempo non sono mai concetti astratti se riescono a esprimere pensieri, sentimenti ed emozioni, ciò che abbiamo vissuto e che ha modellato e orientato la ricerca di un obiettivo, uno scopo in grado di appagare e trasformare, anche solo per un attimo, la realtà. Quello che manca in questo periodo storico è il rimedio, la cura per i mali dell'anima, il faro che possa indicare la rotta da seguire, la luce dalla quale trovare conforto e nella quale immergere, come un atto catartico, l'ansia e l'urgenza di una realtà aliena e oscura.

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