- Scritto da Laura Alberico
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I "cattivi" ragazzi
La recrudescenza di atti violenti tra i giovani sembra un film già visto, anche se in questo periodo, in varie città italiane, si assiste sempre più spesso a scontri verbali e fisici molto accesi e incontrollati. Come sempre, nei dibattiti televisivi, ci si interroga sulle origini di questo malessere, di questa rabbia repressa che esplode e si configura come un trend quasi omologato, la accettata "normalità" che si manifesta nelle relazioni interpersonali e che dai ragazzi viene accolta senza riserve e perplessità, un modo di interagire spontaneo, la rottura di un fragile equilibrio nel quale la comunicazione appare uno strumento inutile e inadeguato.