Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIII, n. 9 - Settembre 2023

Editoriali

  • Scritto da Luciano Pasqualotto
  • Categoria: Editoriali
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Spazi e tempi dopo l’emergenza: un impegno politico

fraterniteI nostri vissuti sono fortemente condizionati dallo spazio e dal tempo, come ha chiarito Kant nell’Estetica Trascendentale. Questi due determinanti dell’esperienza quotidiana sono stati sconvolti dalle restrizioni imposte dal contenimento dell’infezione da coronavirus. Il tempo si è dilatato: per bambini e ragazzi non c’è più la campanella scolastica, i compiti, le varie attività a dettare il ritmo della giornata; molti adulti si trovano a lavorare da casa e, comunque, ad avere giornate da riempire. Contemporaneamente lo spazio fisico è stato limitato, non si può uscire dal proprio comune o, come in Veneto, allontanarsi da casa oltre i 200 metri.

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  • Scritto da Redazione
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Auguri sottosopra

langelo dellaltro punto di vista piccoloIl Natale è l'occasione per provare a ribaltare le categorie che guidano i nostri giorni: grande è colui che si fa piccolo, la fragilità è dimostrazione di forza, l'umiltà non sminuisce la grandezza interiore.

Educare.it augura a tutti gli amici e lettori la capacità di guardare il mondo da questa prospettiva capovolta, ben rappresentata dall'Angelo dell'altro punto di vista disegnato da Antonella Burato.

Che sappiamo vedere come la pace sia preferibile all'arroganza, l'accoglienza alla paura ed al rifiuto, la reciproca dipendenza al far da sé solitario ed egoistico.

Buon Natale! 

  • Scritto da Luciano Pasqualotto
  • Categoria: Editoriali
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Se non ora, quando?

migrantiL’enorme portata del flusso migratorio dal medio oriente e dall’Africa interpella l’Occidente con una forza senza precedenti. Si tratta di un vero e proprio esodo che ha non solo risvolti politici ma anche implicazioni culturali, morali, umanitarie, religiose.

Sul piano politico l’Europa si gioca la propria credibilità come istituzione sovranazionale, oltre le questioni economiche su cui finora ha centrato le relazioni tra i propri membri. Le migrazioni mettono in discussione le regole vigenti di circolazione delle persone, chiedono finalmente la definizione di una politica interna che vada oltre i nazionalismi e gli interessi di parte dei singoli Stati; sollecitano una politica estera unanime, più decisa rispetto agli sconvolgimenti che hanno interessato i Paesi che ne stanno ai margini e di cui le stesse migrazioni, con il loro carico di morte e dolore, rappresentano gli effetti.

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  • Scritto da Luciano Pasqualotto
  • Categoria: Editoriali
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Disinnescare il terrorismo, ma non con le armi e la paura

#JeSuisCharlieOra che la sete di giustizia (e di vendetta) è stata placata con il sangue degli attentatori, proviamo a guardare i fatti di Parigi da una prospettiva differente da quella proposta dalla maggior parte dei mezzi di informazione. Non quella del complotto, già alimentata dagli elementi oscuri e persino grotteschi della vicenda, quasi si trattasse di una sceneggiatura messa in piedi ad arte per aizzare l’Occidente contro il fondamentalismo islamico. Versioni che nessuno può confutare o confermare visto che i presunti responsabili sono stati ammazzati.

La prospettiva che ci interessa riguarda le cause e le soluzioni. Da quel che sappiamo, i responsabili della strage nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo sono due fratelli franco-algerini, Said e Chérif Kouachi. Nati in Francia, sarebbero rimasti presto orfani e dati in affidamento. Una fonte di polizia francese riferisce che i due fratelli hanno "un profilo di piccoli delinquenti che si sono radicalizzati".

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